Vi racconto ciò che è successo e che mi ha costretto a limitare i miei articoli fino ad oggi.
E' qualche anno che sono ormai su Twitter, all'incirca un anno fa però alcuni troll che pensano di essere degli hacker mi hanno trovato (sì, perchè non è che avessi una grossa audience) e lì i guai cominciano. Essi pensano di poter dire a mezzo mondo che sono una troll e che nessuno mi deve dare retta.
Postano un vecchissimo link in cui un vero troll è entrato in una mailing utilizzando un google bombing ed infangando il mio nome.
Voi direte, embeh?
Embeh, fosse successo una volta e poi basta, avrei lasciato passare. Purtroppo l'episodio è del 2006 ca. e sono anni che mi si rinfaccia in tutte le mailing list informatiche, creative commons, open source, giochi vari e giochi di ruolo, siti di vario genere non parliamo di forum e siti informatici lo stesso link creato ad arte da uno che pensa di essere un hacker.
Dicevano, massì sbattitene tanto le persone lo vedono che non è vero...
Massì, tanto chissenefrega se non trovo lavoro perchè qualcuno dice in giro che sono incompetente, tanto loro ce l'hanno il lavoro che gli importa se non ce l'ho io.
Massì chissenefrega se per motivi professionali devo utilizzare il mio nome vero per cui quando le persone mi incontrano fuori e mi riconoscono mi prendono in giro e fanno la stessa identica cosa che fanno sul web, cioè cominciano a raccontare a tutti quelli che mi conoscono che io sono pazza, una ladra, una terrorista, che mi hanno incontrato sul web e che è vero ciò che dicono loro, io sono così una pazza squinternata, aggressiva e che può uccidere se la contraddicono.
Pensate che non sia successo? Sì, mi piacerebbe, invece mi sono ritrovata a dover chiamare i carabinieri per essere lasciata in pace da quelle persone.
Massì chissenefrega, ve lo dico io cosa significa, significa che chi lo dice non è una persona vera, ma semplicemente un personaggio che pensa di essere invisibile e invece racconta comunque qualcosa di sè, basta saper ascoltare.
Le persone vere però se ne sbattono se qualcuno gli rovina la vita.
Questo era l'antipasto, ora passiamo a primo secondo e terzo.
E' un po' di tempo che gli stessi troll si manifestano in mia presenza e con un motivo o l'altro cercano di farmi sbarellare in modo che possano dimostrare in modo certo e con prove provate che io sia pazza e che nessuno mi deve dare retta, fanno fede tutti i miei tweet a cui sembra che sbarelli invece li ho portati dove dicevo io per scoprire esattamente chi erano.
Ora, però stanno esagerando. I signori si sono inventati un'accusa nei miei confronti molto pesante e odiosa, perchè falsa: secondo loro sono una complottista, rosicona, gufa indovina e hacker.
Il tutto per dei Tweet ironici rivolti al nostro attuale primo ministro e ad altri politici italiani (sono ironica non posso farci nulla, mi piglio in giro anche da sola).
Partiamo dal fatto che un mese fa circa, quasi due, vengo contattata su Twitter da una persona che cerca di farmi credere invitandomi insistentemente a parlare con i vari politici italiani che sarei fatta ministro; lì mi sono messa a ridere, non tanto per il fatto che non mi ritengo idonea, le capacità le avrei anche (senza dire che sarei migliore o peggiore di...), ma:
1) siamo seri, secondo i giornalisti non ho un curriculum valido, cioè non conoscendo nessuno di importante non ho mai avuto posti importanti, sì perchè in Italia funziona così nessuno arriva in alto se non è raccomandato poco importa se sa fare o meno il lavoro (ci sarà sicuramente qualche eccezione che non conosco)
2) poi Merkel non mi conosce, e se non mi conosce Merkel...
3) sono musulmana e abito in Italia, nessuno nemmeno se fossi la migliore in assoluto, mi metterebbe mai a fare il ministro se non magari la ruota di scorta o per fare le pulizie a qualche politico, perchè un conto è dire e raccontare che non si è razzisti e che tutti hanno gli stessi diritti, un altro è farlo vedere e bisognerebbe avere molto coraggio per mettere un ministro musulmano come dicono loro moderato e che un partito intero lo supporti nelle riforme o nelle decisioni che prenderà, non solo, ci vorrebbe due volte coraggio perchè la sottoscritta tiene così tanto alla sua reputazione che non si abbina a nessun partito o movimento o lista civica perchè preferisce essere apartitica e rimanere imparziale di fronte a tutti come è sempre stato in tutta la mia carriera.
Ma si sa siamo in Italia e gli italiani non sono mai storicamente brillati per coraggio, quindi non l'ho mai preso sul serio.
Però la cosa mi ha scocciato molto, e mi ha fatto molto arrabbiare non ho cercato io i politici se non per fargli notare qualche buco nelle leggi che facevano e se trovo i buchi so anche ripararli, come in informatica anche in economia mie materie principali. Cosa che non mi sembra illegale in nessuno stato democratico.
Ciò che però mi ha fatto di più arrabbiare è che il signore che mi ha contattato cercava di mettermi in mezzo dicendomi che avrebbe rovinato il politico che mi aveva fatto ciò, io sto al gioco ma non più di tanto e mi sento chiedere come si fa a rovinare il politico.
E io che cavolo ne so? gli dico la verità ho molte informazioni perchè leggo molto, leggo molti quotidiani in più lingue straniere oltre che quelli nazionali, le persone con cui parlo e discuto di cose normalissime, come l'economia, la politica, il loro cane o gatto, insomma se hai degli amici all'estero immagino che non ci sia nulla di male a parlare del più e del meno, nè che sia illegale. Anche perchè non mi risulta che abbiano dei lavori sensibili.
Probabilmente in Italia gli amici fanno solo sesso tra di loro, non saprei, anzichè parlare di cose serie e conoscersi realmente.
Blocco il tipo, chi mi mente con me ha chiuso, regola ferrea mai messa in discussione per nessuno, figuriamoci per chi si permette di farmi ciò.
Secondo voi è finita lì?
Macchè, ma sarà mai.
Dopo di lui mi aggancia un altro ma non mi contatta direttamente subito, è del tipo politico complottistico di prima categoria. Esiste tutto.
Avendo i suoi messaggi sulla mia bacheca immagino che Twitter sia fatto per discutere e mi intrometto, se non vuoi che le persone ti rispondano non metti in pubblico i messaggi. Già al primo contatto voleva che gli dicessi le fonti. Io come noto ormai a tutto il mondo escluso che agli italiani: le mie fonti sono sacre e non le dò a nessuno, motivazione? ci tengo e lo ritengo professionale
Al secondo contatto (oggi) peggio di nuovo con la storia di come si fa a fregare i politici, più una valanga di domande.
Ma sei un hacker? per chi lavori? chi ti paga? Ricordati che non ti ho contattato io.
Ora alla decima domanda, mi sono rotta e gli ho risposto male. Naturalmente poi mi sono inventata una balla di tipo complottistico tanto per togliermelo dai piedi. Ossia ho dichiarato, con tanto di lacrimuccia al seguito, di aver salvato l'italia da parecchi attacchi hacker della cyberwar (ormai nota a qualunque ragazzino che sta su internet) . Il problema è che quello ci ha creduto. Ma è così falsa da far paura, ci sto ancora ridendo
Solitamente i servizi segreti durante gli interrogatori e i poliziotti fanno così tante domande non una persona che dice di essere normale tanto quanto me.
Ora rispondiamo pubblicamente alle domande e sperando che sia chiaro per tutti:
1) il mio stato (Italia) mi ha impedito in tutti i modi di poter lavorare, in modo regolare e che potessi pagare le tasse, nemmeno in ritenuta d'acconto mi è possibile fare consulenze. Quindi programmo per i conti miei, sono un programmatore freelance, faccio programmi scemi ritenuti dai più del tipo ricettari di cucina modificati in modo che un cuoco possa utilizzarlo anche in modo serio, angendine mediche che rendano facile la vita ai medici e ai loro pazienti, come vedete non rivoluzionerò l'informatica con queste cosette, che però nessuno mi paga, non sono pagata non so più come dirvelo. Non sono pagata da nessuno, ficcatevelo nella zucca.
2) Lavoro come programmatore a casa mia, con un pc solo, piccolo e poco potente (gli hacker mi risulta che abbiano fior fior di macchine da mila e mila euro, io sono povera). Prendo per i fondelli il mio stato che mi ha obbligato ad essere una casalinga forzata nonostante possa fare ben altro per le mie capacità e per la mia intelligenza definendomi casalinga.