Il ki fa parte di quella che noi occidentali chiamiamo meditazione Zen (parola giapponese e non cinese), la meditazione riesce a portare uno stato di non-mente alla persona che la esercita, questo per riuscire a ricercare uno stato di armonia e efficienza del corpo-mente. Da quando Ta Mo giunge al tempio di Shaolin ed insegna ai monaci le tecniche buddhiste di meditazione Zen, essa è sempre stata accomunata alla pratica delle arti marziali. Infatti, non si può effettuare una tecnica senza avere la giusta concentrazione e la giusta meditazione.
Tutto ciò è la filosofia delle arti marziali sintetizzato, poiché non si riesce a definire la filosofia di un’arte senza tralasciare qualcosa e soprattutto di un’arte così complessa per cui ci vuole la pratica di anni ed anni per poter dire di conoscere solo una minima parte di tutta la cultura marziale.
rashna
pubblicato il 01/06