Esse sono di forma e gestione differente e vengono formati per scopi differenti a seconda della tipologia societaria ed hanno anche obblighi di legge differenti.
Spieghiamo i diversi tipi di società. La più comune è la S.n.c., ossia, Società in nome collettivo, questo tipo di società è la più semplice poichè non ha obblighi particolari di legge se non quelli comuni a qualunque azienda e non è istituita se non per un obiettivo comune di tutti i soci. Ogni socio ha la stessa responsabilità civile e/o penale di fronte alla legge.
La S.r.l. è la Società a responsabilità limitata, come dice la parola stessa, la società ha una responsabilità limitata di fronte alla legge.
Cosa significa ciò? Che a differenza di ciò che accade per la S.n.c. e di un’azienda singola, i soci non rischiano il proprio capitale personale (per es. lo stato può non pignorare la casa per ripagare i debiti aziendali), ma solo quello aziendale.
Scommetto che qualcuno sta già pensando: ma mi faccio una S.r.l. quasi quasi. Non è così semplice. Una S.r.l. ha un valore di investimenti dieci volte più grande rispetto ad una S.n.c. o un’azienda individuale e perchè ci sono delle garanzie maggiori che i soci devono rilasciare alla sua creazione.
Un altro tipo di società è la S.p.A., Società per Azioni. I soci emettono delle azioni per il capitale investito nella società, ciò accade quando il capitale iniziale è, o nel momento in cui la società aumenta il proprio capitale sopra, i 100.000 € solitamente si opta per una scelta di questo tipo per gestire al meglio le quote della società.
Nella S.n.c. ed S.r.l. le quote vengono ripartite secondo la quantità di denaro versato nel capitale iniziale; facciamo un esempio, di una società che ha tre soci ogni socio versa 5.000 € come capitale della società per finanziare le prime spese; il notaio per la costituzione, i bolli, l’apertura della partita IVA, i primi macchinari, l’affitto o l’acquisto di un immobile. Gli utili verranno quindi ripartiti, alla fine dell’anno, secondo le percentuali d’investimento del capitale sociale, in questo caso: 33.3% per tutti i soci.
Ciò è fattibile perchè il capitale investito non è elevato, mentre nelle S.p.A. il capitale di partenza è elevato e potrebbero esserci anche 10 soci o 11 e le percentuali potrebbero essere complicate; quindi il capitale societario viene gestito in azioni, ogni azione è una quota di capitale che ogni socio acquisterà; per comodità dell’esempio, ogni azione sarà di 500 € di valore ed il capitale sociale sarà di 100.000 €, il calcolo delle percentuali e quindi la ripartizione degli utili saranno più precise.
Una S.p.A. ha gli stessi obblighi di una S.r.l., nessuna differenza sostanziale.
Esistono oltre forme di azienda: le S.c.r.l., le S.a. e le S.a.s.
La prima è una società cooperativa a responsabilità limitata, essa e gestita come una S.r.l., l’unica differenza è che i soci dell’azienda lavorano anch’essi all’interno della cooperativa e di fatto non esistono dipendenti ma solo soci lavoratori. (La teoria e la pratica qui sono molto differenti, ma ne parleremo in un articolo specifico).
Le S.a.s. sono società in accomandita semplice e sono aziende che vengono create per uno scopo ben preciso descritto nello statuto e una volta concluso il predetto scopo la società smette di esistere senza che vi siano complicate procedure di chiusura per es. alcune persone di voler creare una società per vendere prodotti a basso costo ad un paese in emergenza dopo un terremoto, creano quindi una S.a.s. e non specificano la durata temporale, ma si sa che appena finita l’emergenza la s.a.s. cesserà di esistere; in un paese civile dovrebbe durare al massimo 1 anno a meno che non hanno avuto una scossa la 10° della scala Mercalli.
Le s.a. sono società in accomandita ma non sono semplificate, ossia possono avere una durata maggiore rispetto a quelle semplici ma non più di 90 anni (controllare).
Delle categorie a parte sono i gruppi economici e le multinazionali.
I gruppi economici sono due o più aziende collegate fra loro; esiste un’azienda capogruppo o leader che investe una parte dei suoi utili in altre aziende minori e che potrebbero anche non avere lo stesso scopo economico. Quindi, per esempio, esiste un’azienda A che acquista capitale sociale di due aziende, B e C, per il 52% della B e per il 53% della C, essendo che la società A detiene la maggioranza del capitale sociale (sopra il 50%) delle società B e C si dice che è la capogruppo, mentre la società B e C sono le controllate.
Le società capogruppo sono indipendenti finanziariamente, mentre le società controllate devono rimanere ne limiti imposti dalle capogruppo. In questo caso si parla di gruppi economici e le aziende capogruppo non sono più chiamate Azienda A, ma verrà chiamata Gruppo A.
Quindi quando sentirete parlare per esempio di Gruppo Fiat, Gruppo Mediaset o altro vorrà dire che le aziende suddette sono le capogruppo di altre aziende minori.
In ultimo esistono le multinazionali ossia aziende le quali hanno più sedi in diversi stati differenti ed una sola sede madre risiedente in uno stato specifico. In questo caso non vi è una corporata ed un’azienda leader, poichè tutte le sedi differenti da quelle principali sono la stessa cosa, la stessa azienda ma operanti in stati o continenti diversi.
rashna