Uno dei modi di dire italiani è “chi non sa fare insegni”, questo detto ha una sua particolare storia. Nella storia i lavori erano per la maggior parte manuali e non intellettuali; anzi, potremmo dire che i lavori intellettuali non esistevano per nulla.
Ogni cosa era fatta manualmente, le macchine erano costruite con meccanismi meccanici e semplici, mediamente venivano inventate dalle stesse persone che le avrebbero utilizzate: l'aratro fu inventato da un contadino per esempio.
Questo detto nasce proprio da queste osservazioni della vita quotidiana di allora. Tutti i lavori erano manuali chi non era “portato” per fare questo tipo di lavoro, i quali erano pressochè molto pesanti e necessitavano quindi di molta forza, l'unico lavoro che avrebbe potuto fare era appunto l'insegnante.
L'insegnamento a quei tempi però non riguardava materie tecniche o che spiegazioni di lavori di alcun genere, ma semplicemente insegnavano materie filosofiche o di linguaggio.
Ecco perché l'insegnante è stato considerato un lavoro prettamente femminile fino all'inizio del secolo scorso, poiché le donne sono sempre state più minute e meno muscolose degli uomini (o così recitava la leggenda).
Con l'avvento dei lavori intellettuali qualcuno, per mascherare i propri errori, ha pensato bene denigrare il lavoro altrui modificando il reale significato del detto e facendo credere che si riferisse alla professione della materia che si insegna; per esempio, elettronica; quindi secondo questo metro di giudizio completamente errato, chi non sa fare l'elettrotecnico lo insegni.
Purtroppo questi tipi di ragionamento, non solo, non sono più attuali, ma sono anche errati.
Per insegnare una materia e quindi formare i futuri medici, elettrotecnici, ingegneri, muratori eccetera eccetera; è necessario conoscere la materia molto meglio di chi opera in quel settore per a semplice ragione che se gli insegnanti non conoscono eccellentemente la materia che insegnano formeranno delle persone che conosceranno a spanne il proprio lavoro e quindi dei pessimi elettricisti, meccanici, medici, scritttori, giornalisti,avvocati e via di seguito.
Si può quindi dire che il detto applicato ad oggi non solo è inutile, ma addirittura illogico e con una connotazione falsa se applicata alla stessa materia lavorativa rischiando comunque di denigrare o diffamare qualcuno.
Rashna
scritto il 31/07/2013 pubblicato il 09/09/2014