Esistono diverse tipologie di library, indicherò soltanto le principali: le library statiche, quelle dinamiche e quelle condivise.
Le library statiche sono quelle il cui contenuto non varia mai ed il programma che le utilizza ne acquisisce i dati direttamente senza necessità di ricorrere ad altro, le library statiche vengono caricate in fase di compilazione del programma.
Le library dinamiche sono quelle i cui contenuti variano a seconda della programmazione da cui vengono richiamate e vengono caricate in fase di runtime e non di compilazione, ossia quando il programma realmente ne necessita e non in fase di avvio, questo sistema rende più fluido il sistema e meno carico con la memoria.
Le library condivise sono quelle che vengono condivise a più programmi, per esempio quelle che contengono funzioni matematiche.
La parola library viene ancora tradotta in modo inappropriato, essa infatti identifica una biblioteca, ma negli anni '60 qualcuno decise che in realtà erano librerie ed in italiano il termine ha purtroppo preso piede.
A questo punto però sorge un problema non solo di terminologia e di errata traduzione ma anche di difficoltà oggettiva nella percezione dell'oggetto informatico e talvolta anche nella programmazione.
Mi spiego meglio, il termine library in inglese identifica una biblioteca quindi un luogo dove i libri vengono presi in prestito, nello stesso modo in informatica la library è un raccolta di dati che vengono presi in prestito dai programmi, ma che non sono di proprietà del programma.
Nonostante tutti i programmatori sappiano a cosa servano le library l'utilizzo del termine errato libreria ha creato ai programmatori più giovani alcune problematiche.
La libreria in italiano possono essere due cose, un negozio dove acquistare libri oppure le librerie che ognuno di noi ha in casa, in entrambi i casi la terminologia utilizzata nella programmazione risulterebbe sbagliata; poichè nel primo caso indicherebbe l'acquisto di un libro ed il programma non acquista nessun dato dalla library nè lo trattiene dopo averlo utilizzato, ma lo restituisce, nel secondo caso, il libro voi lo avete già acquistato ed è di vostra proprietà quindi in informatica il dato sarebbe di proprietà del programma, purtroppo però il programma non ne è il proprietario perchè lo prende in prestito da una library mentre nel secondo caso la proprietà resta e rimane del programma, ciò non è corretto perchè il dato non risiede nel programma stesso e nemmeno deve esserlo.
La problematica effettiva arriva nel momento in cui i giovani programmatori non riescono a comprendere la seppur sottile differenza fra le due cose, per cui ci si ritrova con programmi con librerie risiedenti nel programma stesso, con dati che vengono richiamati e lasciati all'interno del programma anche se non sono più utilizzati dallo stesso.
Tutto ciò è sbagliato in programmazione, anche se la terminologia è ormai entrata a far parte degli usi e costumi informatici, sarebbe meglio utilizzare la parola inglese per definire quella che in italiano è una biblioteca, questo per evitare che altri si confondano e le utilizzino in mod palesemente sbagliato.
heba
pubblicato il 27/10/2010